Tenendo x buono quanto scritto in precedenza su questo sito sulle transappenniniche (percorso da A a B cercando di fare più fuoristrada possibile, senza fretta perché non è una gara …..) ecco alcune notizie sulla diciottesima edizione che, partendo da Toano ci porterà a Marina di Pietrasanta attraversando l’Appennino e le Alpi Apuane. Informazioni che potranno essere particolarmente utili a chi affronta questo viaggio per la prima volta.
ASSISTENZA E TRASPORTI :
1 autobus con carrello x trasporto di bici e biker da Reggio al luogo di partenza (Toano) e x il ritorno da Marina di Pietrasanta a Reggio.
1 furgone cabinato di assistenza adibito a portare i bagagli nei vari punti tappa e di arrivo.
1 furgone 9 posti di assistenza x il trasporto dei viveri e di eventuali passeggeri…
2 “angeli” tuttofare (autisti, addetti ai ristori….)
PERNOTTAMENTI E RISTORI :
tappa 1 (arrivo a Casoni di Profecchia): cena, pernottamento e prima colazione in albergo
tappa 2 (arrivo a Isola Santa): cena, pernottamento e prima colazione in albergo diffuso
tappa 3 (arrivo a Marina di Pietrasanta): stabilimento balneare, dopo il “meritato” bagno nel mare, doccia e cena
3 ristori autogestiti, uno ogni giorno lungo il percorso
ISCRIZIONI :
La quota di iscrizione (370 euro x i soci Off Road – 400 x i non soci) copre quanto scritto sopra nella sezione trasporti e pernottamenti. La manifestazione si svolgerà con qualsiasi tempo.
ULTIMI POSTI DISPONIBILI !
SABATO 18 /6 : PRIMA TAPPA , Toano – Casoni di Profecchia (km 45 – disl. +1650)
Toano si trova su un crinale che divide le valli del fiume Secchia e del torrente Dolo, un territorio collinare con una grande vocazione agricola. La partenza della tappa avviene dalla frazione di Collina (q.800) dove l’ampio parcheggio del bar-ristorante omonimo facilita le operazioni di scarico delle bici. Dopo pochi km dalla partenza raggiungiamo la parte “nuova” del paese di Toano, vale la pena, con una piccola deviazione, raggiungere il Castagno del Partigiano; Durante la guerra questa zona è stata teatro di diversi cruenti scontri tra partigiani e tedeschi. Ammiriamo anche la Pieve Romanica per poi lasciare lasciare Toano con una discesa “lenta” immersi in un bosco di abeti. Si ritorna a pedalare fiancheggiando prati coltivati e poi su strada asfaltata (per non perdere quota) raggiungiamo il paese di Quara (q.725). Qui il paesaggio cambia, i campi coltivati lasciano il posto al bosco e anche il nostro percorso diventa più selvaggio: con un grosso lavoro di badile e piccone abbiamo ripristinato un sentiero che ricalca (nel limite del possibile) una linea ferroviaria costruita nel 1915 per il trasporto del legname dalle pendici del Cusna a Quara. Fiancheggiando le pendici del monte Penna entriamo nella valle del Dolo dove dalla solitaria torre di Gova si apre il panorama sul versante modenese. Si continua a pedalare sulla vecchia linea ferroviaria coperta ora da una strada asfaltata, poco frequentata e comunque comoda per la pendenza più che accettabile. Superato il borgo di Novellano (ristoro) incrociamo la strada provinciale x Civago in località Pian del Monte (q.1070). Il nostro percorso cambia volto ancora, attraversata la strada asfaltata imbocchiamo un sentiero cai che sale in modo deciso, in circa 4 km raggiunge quota 1350 , incrociamo una strada sterrata che comunque seppur più “morbida “continua a salire… Una pausa alla salita può essere offerta da un punto panoramico (segnalato) che comunque si trova un po’ più in alto. Raggiunta la quota 1570 inizia la discesa, prima su larga forestale poi su sentiero, che porta a guadare il torrente Dolo. Un breve strappo in salita è compensato da un incantevole single track tra abeti secolari ! Si scende poi al rifugio gestito dell’abetina Reale (q1410) prima di affrontare l’ultima salita che in circa 4 km ci porta al passo delle Forbici (q 1580), il punto più alto della tappa odierna. Dal passo sarà tutta discesa fino ai Casoni di Profecchia (q.1320), antica postazione per il cambio dei cavalli e oggi il nostro posto tappa!
* Bonus: con una variante è possibile salire alla Madonnina dell’Abate, (divertente x e-bike, bici a spinta x i muscolari ). Questo tratto comporta un aumento di circa km1,200 e di 100 metri di dislivello in più . Le mie impressioni….. Tappa breve come chilometraggio ma non da sottovalutare! alcuni fossi (3-4) da superare con la bici a mano, per il resto tutta pedalabile…. Io mi stò allenando, con il bigliardino, x poter battere le super coppie Mauri-Luci e Beto- Giordi nel torneo che si svolgerà dopo cena a Casoni di Profecchia.






Domenica 19 / 6 : Seconda tappa, Casoni – Isola Santa (km 63 – disl.+1830)
Casoni di Profecchia è una piccola località del comune di Castiglione di Garfagnana. Composto da diverse seconde case e dall’albergo Casoni, vero cuore pulsante della località. Rinomata tra gli appassionati di montagna per l’escursionismo ospita anche una piccola stazione sciistica con tre impianti di risalita e 15 km di piste da fondo. Lasciata Casoni imbocchiamo un’ampia forestale che “garbatamente” sale fino ad arrestarsi a quota 1450, ora abbassiamo la sella e imbocchiamo un single-trak che scende alla foce di Terrarossa (q.1132). Davanti ai nostri occhi una montagna rocciosa (Pania di Corfino) e una profonda gola con un paese in fondo alla valle(Corfino). Luoghi che sembrano irraggiungibili ma che incontreremo sul nostro percorso più avanti. Seguendo a destra una larga e lunga forestale saliamo al tipico borgo stagionale per pastori di Campaiana (q.1352); paesino che ancora oggi, in estate, continua a popolarsi ma al posto delle greggi ci siamo noi “turisti”. Si continua a salire ,sempre su larga forestale fino alla Sella di Campaiana (q,1481) dove sulla sinistra imbocchiamo un sentiero che scende nel bosco, superato un cancello x i pascoli ci troviamo in una radura : proseguendo si sale in vetta alla Pania , noi invece scendiamo sul sentiero di dx che con alcuni tratti ostili, a causa di sassi grossi e mal messi, termina al Rifugio Isera (q.1200) . Il rifugio gestito si trova propio sotto la parete rocciosa della Pania, un posto idilliaco ma, aimè, anche molto frequentato. Proseguiamo sempre in discesa finalmente su una carraia erbosa,tenera e liscia! Siamo sul sentiero dei Patatai, carrareccia che gli agricoltori di Corfino usavano x raggiungere i campi di patate. La discesa tenera e liscia non dura però tanto, un pò per le “rugate” dei cinghiali, un pò per il crollo dei muretti a secco … anche questo sentiero mette a dura prova il lavoro delle sospensioni e dei biker. Ritroviamo l’asfalto a Pruno (q.1020) un piccolo borgo che ora,sapientemente restaurato, si offre al turismo. Un pò di asfalto e poi con una carrareccia entriamo a Corfino (q.840), un gazzabuglio di vicoli stretti, piccole piazzette, gallerie e…, da qualche parte, il ristoro! Usciti dal paese c’è una breve salita prima di intraprendere un lungo tratto di divertente discesa fuori strada. Si arriva così nel fondovalle del fiume Serchio. Merita fare una piccola deviazione per portarci sulle rive del Lago di Pontecosi (q.320) prima di raggiungere il paese di Castelnuovo Garfagnana. Se la periferia del paese è brutta, antropizzata con industrie, centri commerciali… il centro storico che attraversiamo è molto bello e merita una sosta : aperitivo? Per concludere la tappa a Isola Santa mancano ancora circa 15 km con due salite importanti : la prima porta alla Fortezza di Montealfonso (disl.+150m), la seconda al paesino di Sassi ( disl.+370m). Gli ultimi km li pedaliamo seguendo la strada asfaltata (s.p.13) nella stretta gola scavata dal torrente Turrite tra le rocce delle Alpi Apuane! Sulle rive di un piccolo lago sorge Isola Santa. Le casette in pietra, dai tetti in ardesia, sono quanto resta del nucleo originario, in parte sommerso dalle acque del bacino artificiale. Per una notte le abitazioni di Isola Santa saranno le nostre case !
- bonus : Variante x salire sulla Pania di Corfino ( km 1,500 – disl. +110 m.) Panorama a 360° su tutta la Catena delle Alpi Apuane, sulla Valle del Serchio e sul Crinale dell’Appennino. In andata (salita) bici a spinta x i muscolari, discesa divertente.
- Le mie impressioni… : La seconda tappa nelle Transappenniniche è sempre quella che richiede un maggior impegno. Anche quest’anno sarà così, una tappa esagerata che raccorda l’Appennino alle Alpi Apuane con tante cose belle da vedere !





Lunedì 20 / 6 : terza tappa Isola Santa – Marina di Pietrasanta ( km 47 – disl. +1420)
Da Isola Santa pedaliamo lungo la strada provinciale 13 in direzione di Ami ammirando sulla nostra destra la parete sud del Monte Sumbra ed i fossi dell’Anguillara e del Fatonero. Dopo il paese di Ami , sempre su s.p. 13, superiamo una galleria poco illuminata lunga 400 metri poi, prima di entrare in un’altra galleria prendiamo a dx una marmifera (strada sterrata) che sale a tratti molto ripida ; siamo entrati nel cuore delle Alpi Apuane. Superiamo alcune cave e dopo un’altra galleria scavata nella roccia (questa completamente buia) scendiamo fino a raggiungere una sbarra (q.1000). Da questo punto inizia un sentiero che ci porta alla Foce dei fordazzani (q.1080m.); Alcuni passaggi esposti consigliano di accompagnare la bici a mano. Inizia poi una lunga discesa su mulattiera selciata che superato il borgo di Terrinca termina al Fosso del Giardino (q.180 ); Nel borgo di Terrinca (q.520) , il paese più antico della Versilia, troveremo i furgoni di assistenza e il ristoro. Dal Fosso del Giardino saliamo con ampi tornanti su una stradina asfaltata al borgo di Basati (q.420) dove inizia il sentiero marcato Via Crucis: mai nome fù più indovinato di questo! In un chilometrino si guadagnano 130 metri di dislivello, ma una volta in cima si può rifiatare sedendosi su una panchina che guarda i monti o, con due pedalate in più scoprire che il mare è lì sotto …vicino,vicino. Ma non è propio così vicino, il sentiero scende a Minazzana poi con alcuni strappi brevi ma intensi raggiunge La Cappella (q.450) paese vicino alle Cave del Bardiglio. Dietro la Pieve romanica di S.Martino inizia un’altra lunga discesa su mulattiera acciottolata che termina al borgo di Riomagno (q.60) frazione di Seravezza (q.50). Siamo giunti in pianura, per raggiungere il mare e la fine della nostra “avventura” dobbiamo pedalare per un lungo tratto su asfalto, “addolcito” da un tratto su terra lungo l’argine del torrente Versilia e da una “divagazione” nella pineta di Pietrasanta.
- bonus : dopo il paese di Ami percorrendo una galleria sulla s.p.13 si arriva ad un punto molto panoramico : la galleria aperta al traffico è poco illuminata e fredda, servono le luci e si consiglia l’antivento
- le mie impressioni : Come Cristoforo Colombo quando ha scoperto l’America anche il sottoscritto, quando è arrivato in pianura, ha urlato di gioia “terra, terra”! Perchè le Alpi Apuane sono belle e maestose ma sono anche piene di sassi e marmo…., Roba dura da digerire !




Complimenti, bella iniziativa, veramente
Sono di Scandiano e frequento spesso il parco del gigante, in questi anni in eMTB . Avrei un paio di domande sulla logistica;
1) pernottamenti in stanze singole?
2) iscrizioni anche per chi è dotato di eMTB?
3) possibile caricare batteria luogo pernottamento?
Grazie in anticipo per risposte
Grazie dei complimenti.
Rispondiamo alle tue domande:
1) Le stanze in genere sono da 3/4, a volte da 2
2) Sì certo, possono partecipare anche gli ebiker … anzi negli ultimi anni stanno diventando la maggioranza
3) Sì certo, è possibile ricaricare le batterie a fine giornata
Speriamo di averti con noi!