Chi siamo

Appassionati di mountainbike da sempre e tra i pionieri di questo sport tra le colline e gli appennini, ci siamo ritrovati condividendo la nostra grande passione per creare un luogo accogliente ed un gruppo dinamico capace di offrire sempre nuove avventure.

Offroad Reggio MTB

Le iniziative che proponiamo sono rivolte a tutti; chiunque ha la possibilità di parteciparvi senza alcun impegno ed assolutamente gratis. In questo modo gli interessati hanno gli elementi per valutare le persone che compongono il nostro gruppo, i percorsi che proponiamo e lo “spirito” con cui li affrontiamo..      

Dove siamo

La nostra sede è in via Medaglie d’oro della resistenza 6/1. Ci troviamo tutti i giovedì sera al circolo per programmare l’uscita settimanale. Se vi va di unirvi a noi contattateci!

e-mail: offroadmtb.net@gmail.com

per chi proviene dall’aereoporto:

superare il cavalcavia sulla ferrovia e quello sulla Via Emilia. Alla rotonda a forma di “8” proseguire diritto (Viale del Partigiano) e prendere il primo svincolo a destra (poco prima dello stadio di Baseball che rimane sull’altro lato della strada). All’incrocio (Via Petrolini) girare a sinistra e percorrere Via Togliatti e Via De Gasperi fino in fondo. Proseguire su Via Medaglie d’Oro della Resistenza fino al parcheggio del cinema Rosebud (insegna).

per chi proviene da Sassuolo / Scandiano:

alla rotonda del quartiere Buco del Signore (Chiesa) proseguire diritto e superare il cavalcavia (Viale del Partigiano). Subito dopo lo stadio di Baseball prendere lo svincolo a sinistra. All’incrocio (Via Petrolini) girare a sinistra e percorrere Via Togliatti e Via De Gasperi fino in fondo. Proseguire su Via Medaglie d’Oro della Resistenza fino al parcheggio del cinema Rosebud (insegna).

per chi proviene da Albinea:

alla rotonda di Via Benedetto Croce proseguire diritto per Via Che Guevara. Prendere il primo svincolo a destra (Via Maiella) e dopo girare a sinistra su Via Martiri di Cervarolo. Prendere la prima a destra, Via Medaglie d’Oro della Resistenza, e proseguire fino al parcheggio del cinema Rosebud (insegna).

Evoluzione in atto

Quale evoluzione è in atto ?
Come ogni insieme di persone tese a migliorarsi, anche i componenti del nostro gruppo stanno sperimentando diverse tecniche di utilizzo della mountain bike. Oggi possiamo dire che esistono diverse “anime”:

– fantasmini: coloro che, pur regolarmente iscritti al club, non si vedono mai. Ve ne sono più di uno. Ipotizziamo (ma non abbiamo riscontri) che utilizzino la mountain bike “in solitaria”.

– stradisti: la “peggior specie”. Utilizzano alternativamente la bici da strada e la mountain bike. Sebbene apprezzino incondizionatamente l’andar per boschi, basta un nonnulla per farli “cadere in errore”: e riprendono la bici da strada. Nonostante la nostra continua azione di “ravvedimento”, ne riscontriamo almeno mezza dozzina.

– cross-countristi: i rider “di prima”: tutti noi eravamo cross-countristi. Ci si divertiva ad andare per sentieri (reggiani, per noi Ca’ del Vento era il massimo). L’equilibrio con i sentieri panoramici era perfetto, ma ….. qualcosa si è rotto.

– free-rider: dietro questa nuova “classificazione” ognuno mette quello che vuole: dal girare senza meta fuori sentiero al fare spericolate discese “tecniche” (in realtà anche questa definizione è molto “personale”; spesso serve solo a distinguersi da quelli che non ci riescono).

Fenomeno tipico tra i “free-rider” è quello di aggiornare la bicicletta all’ultimo grido della specialità: ammortizzatori con escursioni lunghe, anzi molto lunghe, freni a disco sempre più potenti e ventilati, geometrie …. su questo non dico nulla, perché sono un perfetto incompetente, abbigliamento fun (significa che si abbandonano gli inestetismi della divisa “classica” a favore di braghe e maglie molto ampie). Gradite le “protezioni”, perché il free-rider è tosto, ma a volte cade (e quando cade, come Stefano a Sestola, si fa male). E’ comunque una categoria in corso di ridimensionamento.

– all-mountain: gli “emergenti”; delusi dagli aspetti estremi del free-ride, nostalgici del cross-country, hanno inventato il concetto di “godere appieno della mountain bike, su ogni tipo di terreno e in ogni condizione” (il sospetto di chi scrive è che sia semplicemente un modo diverso di definire il cross-country). Oggi è una categoria molto partecipata.

Bene, caro probabile nuovo socio: in quale categoria ti riconosci ? Se non hai le idee chiare puoi venirci a trovare.
A presto.