Ripensando al giro del Garda di domenica a cui ho partecipato io, dopo l’anteprima di sabato compiuto da un altro gruppo più numeroso, mi è venuta in mente la pubblicità di oltre 20 anni fa del gelato Maxibon dove un giovane Stefano Accorsi cercava di abbordare due belle ragazze al bar della spiaggia dissertando, con un inglese maccheronico, sul famoso gelato.
Mi sono chiesto se Laura, costretta a ripetere praticamente lo stesso giro in due giorni consecutivi, avesse pensato anche lei “du is megl che uan” . . . ma credo proprio di no. Questo però non lo ha dato a vedere, anzi, durante tutto il percorso ha sfoggiato una verve, una allegria, e una conoscenza del territorio degna del miglior Claudio nella sua capitale: Casina. Non solo, a fine giro sorpresa finale: lauto spuntino con birra, pane, carasau e non, e un salame (vedi foto) che incredibilmente è riuscita a farsi vendere da un ragazzo di Musaga uscito da una cantina con un cesto di salami e pancette proprio nel mentre transitava il nostro gruppo. A dire il vero il ragazzo è uscito dalla sua cantina proprio nel momento in cui stavo passando io, che ero ripartito dalla sosta panino con panchina panoramica un attimo in anticipo, ed anch’io avevo provato a corromperlo ma la risposta era stata che erano solo per consumo familiare . . . Laura è stata più convincente.

Questa “versione” del giro ha visto la partecipazione, oltre al sottoscritto ed alla guida (Laura), anche di Davide, Beto, Jordy, il Due, Stefano e suo figlio Elia, l’Ester (altra storica partecipante alla transappenninica, con Laura, nella foto insieme al salame) e, per la prima volta, Stefano Semeraro. Contrariamente al sabato il meteo è stato perfetto: sole e temperatura gradevolissima, appena un po’ più fresca verso la fine. Per me il Garda occidentale, salvo una uscita di parecchi anni fa al Ponale, è stata una novità e il percorso proposto da Laura ci ha fatto scoprire “l’altra faccia” dei panorami che il lago offre, con vista sul crinale del monte Baldo (con il rifugio Chierego sul quale avrei intenzione di ritornare prima o poi), oltre ai tanti paesini, frazioni, chiesette sparse per la montagna, senza tralasciare la valle delle cartiere sul torrente Toscolano, le famose “limonaie” ed i numerosi uliveti attraversati.




Il giro si è svolto in tranquillità e senza alcuna fretta così che tutti ne hanno potuto godere, tanto che si è anche deciso di allungare “il tiro” fino a Piovere dove abbiamo iniziato la discesa per il ritorno e nemmeno Davide si è lamentato nonostante dica che adesso i suoi giri siano da 7-800 metri di dislivello (per la cronaca i Km sono stati 46 ed il dislivello ha superato i 1.400 metri). Giunti a bordo lago Laura ci ha poi portato ad ammirare alcune delle numerose “chicche” presenti: la chiesetta di S. Giacomo con la casa del pescatore, villa Feltrinelli, il chiostro della chiesa di S. Francesco a Gargnano, i giardini all’italiana di palazzo Bettoni, solo per nominare i più rilevanti.


Tecnicamente non ci sono state particolari difficoltà ma di “strappi” in salita ce ne sono stati parecchi e su alcune discese l’abbondanza di sassi smossi, unita alla pendenza, ha provocato qualche “escoriazione”. Degna di nota infine, la scarpa di Jordy che non ne voleva sapere di staccarsi dalla pedivella, per fortuna se ne è accorto prima di iniziare la discesa nella valle delle cartiere e, chi se non lui, il Due ha provveduto a staccarla “delicatamente”.

Ed ecco come è finita :

Bonilauri Guido.